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L'origine

Il progetto Aprimar ha origine nel 1998 dal proposito del suo fondatore, dott. Arturo Bianco, di attivare a Corigliano Calabro (CS), sul mar Jonio, un polo di studi e ricerche biomarine in grado di contribuire, in primis, attraverso l'allevamento con moduli produttivi direttamente in mare in off-shore, al ripopolamento diretto delle specie allevate in zone di parchi marini, aree protette e oasi private, di animali pronti alla riproduzione; marchiati con un inchiostro organico. In un secondo momento qualora nessun ente pubblico/privato non volesse acquisire detti animali, si procederà all'avvio della commercializzazione di prodotti ittici biologici e rispondenti alle odierne esigenze della tracciabilità.

Lo specchio mare in concessione demaniale marittima, ha reso la zona individuata, al largo di Thurio frazione del comune di Corigliano Calabro, un'OASI privata atta al ripopolamento attivo, visto che le norme del Codice della Navigazione non prevedono NEI PUNTI DI VERTICE DELIMITATI DA BOE DI GRANDI DIMENSIONI DI COLORE GIALLO, pesca/fonda/sosta/navigazione; questo rende la zona produttiva per l'intera comunità di pesca; poiché gli animali una volta cresciuti si allontanano in cerca di cibo/riproduzione.

Dalle indagini che sono state effettuate da subito è risultato una grave deficienza di spigola naturale, che oramai in mare quasi non esiste più; perché oggetto di intensivi allevamenti non solo in Italia ma anche in ambito Internazionale. Da questa indagine è venuto fuori la possibilità di iniziare il proprio lavoro mettendo a dimora degli animali che oramai erano molto difficili da reperire in ambito naturale; ed ecco che il progetto è partito mettendo nelle gabbie spigola per effettuare un allevamento “Naturale”, quindi iper-controllato in modo che questi animali raggiunta la maturità sessuale, generalmente dopo due anni, potessero essere immessi in ambito naturale senza arrecare danni alcuno e senza essere predati; trasformandosi loro stessi in prede e non in predatori come in natura operano.

Questo modo di allevare naturale è stato certificato da ente Certificatore Biologico ICEA seguendo standard AIAB- IFOAM; una serie di parametri e paletti, di sacrifici enormi hanno permesso il grande successo di allevamento di una specie completamente nuova per il mercato Italiano ed Straniero.

Oggi quella di Aprimar è una realtà consolidata, e il suo programma ha ottenuto l'iscrizione all'Anagrafe Nazionale delle Ricerche (cod. 53139 AEB).

Inoltre dal Maggio del 2000 la società si avvale di un contratto di finanziamento col Ministero del Tesoro, si aggiunge ulteriore conferma nella effettiva collaborazione che dal 2002 lega Aprimar al progetto ministeriale di Sviluppo Italia.

Sviluppo Italia ha fornito anche attività di tutoraggio professionale ai soci dell'impresa e ha operato diverse supervisioni agli impianti in corso d'opera. Il sostegno governativo di cui Aprimar gode conferma la serietà e la buona riuscita del suo programma, oltre che a certificare la qualità del suo operato.

Gli istituti di credito coinvolti nell'operazione di finanziamento ad Aprimar sono la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, che ha "esercitato" assieme alla Banca Popolare di Bari, e la Banca Popolare di Calabria a Cosenza. Inoltre la società è stata sostenuta dal Confidi di Cosenza, presso la quale è consorziata (iscrizione n.774).

Nell'operativo, già a partire dal 2001 la società si è adoperata per rintracciare la migliore attrezzatura scientifica per le attività di laboratorio, e ha progettato le proprie gabbie di allevamento commissionandone la realizzazione a società partner, esperta nella costruzione di gabbie sommergibili in acciaio. Nel 2002 sono stati poi inaugurati i lavori di costruzione della base logistica di terra, e tra il 2003 e il 2004 sono stati portati a termine gli interventi di reticolaggio dell'area marina e le operazioni di montaggio e immersione delle gabbie di allevamento con le reti ad esse annesse. 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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